mercoledì 27 luglio 2011

Disquisizione sui mercati, parte prima: Stanford

Ciao a tutti!


Io sono l’intrusa, sono reporter di viaggi culinari in questo zuccheroso blog e per distogliervi dalla voglia di strafogarvi di dolci con coperture al fondant, vi porterò un po’ in giro con me e chiacchiereremo di stronzaggini varie e di miei quantomai vaghi pensieri riguardanti, ahimè, il cibo nelle sue forme più varie.

Parliamo dunque di cose piacevoli. :)

Da quando sono qui in Sudafrica, sarà per la mancanza del buon cibo italiano, sarà perchè in fondo mangiare bisogna, ho cominciato a navigare nell’infinito mare dei blog, scoprendo via via infiniti mondi di perdizione culinaria.

Purtroppo la mia precaria posizione in questo paese, non mi permette di avere una cucina come Dio comanda, per cui mi accontenterò di parlarvi di semplici ricette di sopravvivenza e di ciò che di cibo si vede in questo paese così stravagante.


Andiamo dunque ad iniziare:

Questo è il paese dei mercati. Voglio dire, tutti hanno i mercati, ma il mercato come c’è qui, io, in Italia, non l’ho mai trovato.

In Italia il mercato è quello delle bancarelle dei cinesi, dei signori delle padelle magiche, degli strofinacci miracolosi e delle scope iperspaziali che promettono splendori stellari.

I bei mercati, quelli in cui puoi comprare del formaggio di quello BUONO (così buono che se non vai presto è tutto sold out), della verdura di quella FRESCA (così fresca che ha su ancora terra e lumache), delle marmellate FATTE IN CASA (ma così genuine che le etichette sono scritte a mano e i vasetti tutti diversi), del pane fragrante (ok forse in quello la vecchia europa batte tutti, ma qui il panificio è un miraggio e la crosta croccante un autentico miraggio!), ecco questi in Italia non ci sono, o al massimo sono delle occasioni speciali che si presentano una volta all’anno.

Invece qui è buona abitudine, anche per ogni sparuto villaggetto di tre anime e un cane, avere un più che dignitoso mercato di almeno cinque banchetti. Ma sono dei posti così bucolici e sorridenti che dovreste vederli!

Ho quindi deciso che vi mostrerò i mercati dei dintorni in tuuuutto il loro splendore locale.


Cominciamo dal mio preferito, perchè abbastanza vicino al paese dove vivo io (15 min.), piccolo ma dignitoso, e con una buona scelta di generi di prima necessità.

Si tratta del piiiiiiccolo mercato di Stanford del sabato mattina.

Situato in una specie di piccola corte sulla “strada principale” (ahaha!) del paese, è composto di circa sei bancarelle.



La prima verso la quale mi dirigo per esercitare il mio potere d’acquisto, è quella della signora che vende le migliori insalate dei dintorni: la spesa è ridicola, la scelta varia e la resa in tavola emozionante!

Parentesi obbligatoria: qui in Sudafrica la verdura è FAN-TAS-TI-CA, insomma, per una volta sa da verdura!!! In Italia non è molto facile trovare addirittura al supermercato verdura che sappia da verdura...

L’altra mia adorabile signora, è colei che fa la mozzarella e la ricotta IN CASA SUA, e vi assicuro che intanto, la mozzarella è buona, e poi non è così facile o economico reperire buona mozzarella in Sudafrica.




Poi ci sono i miei preferiti in assoluto, sia quanto a simpatia che quanto a qualità del prodotto, cioè la coppia che vende torte, tartine, zuppe in monoporzione, quiche, muffin, cup-cake e quant’altro vi possa solleticare il palato.

E per rendere giustizia a tutti dirò che ci sono anche una bacarella di marmellate e fiori, di libri, di collanine e somosa (qui gli ibridi sono un clichè), e un negozietto fisso di chincaglierie più o meno vecchie o di effettivo valore.



Passiamo quindi ad argomenti pratici: se io compro un sacchetto, diciamo come un sacchetto grande di quelli da mettere in freezer per capirci, pieeeeeeeno zeppo di buonissima rucola, come faccio a mangiarla tutta prima che vada a male? Ci faccio il pesto. Ci faccio un pesto di rucola e noci, la cui idea viene per quanto mi riguarda, dalla vulcanica mente di un mio compagno di traversie culinarie e universitarie (che qui saluto linkando il suo blog “Cotto e non assimilato”, autentico pozzo di meraviglia: Ciao Barco!).

Detto ciò:


-rucola freschissima-buonissima-meravigliosissima

-noci pecan (per omaggiare l’esoticità del posto)

-pecorino romano di quello duro e salato (scovato sempre al mercato, ma non questo..surprise!)

-aglio

-olio qb.

-buon senso delle proporzioni per dosare gli ingredienti perchè io ho fatto proprio a naso... :)


Lavare molto bene la rucola, asciugarla e metterla nel bicchiere del mixer; aggiungere le noci, il pecorino, l’aglio e l’olio. Frullare il tutto a bassa velocità, aggiungendo pian piano un’altro po’ d’olio, fino ad ottenere una crema ben amalgamata. Se non usate immediatamente il pesto, potete conservarlo in frigorifero per qualche giorno in un contenitore chiuso, coperto con un filo d’olio d’oliva.

Al posto del mixer potete tranquillamente usare il frullatore ad immersione.



Bye-bye!

Aria di novita' ...

Salve a tutti...da domani su Fiocco di Meringa avremo una new entry...
Claudia... una giovane architetto neolaureata appassionata di cucina che da sei mesi circa si e' trasferita in Sudafrica con il fidanzato, Tancredi...ebbene Lei ci accompagnera' alla scoperta di piccoli tesori culinari e non, a noi sconosciuti.
Grazie alla sua simpatia e alla sua bravura come fotografa potremo imparare qualche altra dolce ricetta particolare e molto altro........restate con noi...ne vedrete delle belle!
Bonne Nuit...